Tatuaggi: come sono influenzati dalla cultura

In un altro articolo abbiamo parlato di come il tatuaggio rappresenti un simbolo di distinzione, di trasgressione e allo stesso tempo di appartenenza ad un gruppo. Ci si tatua per diversi motivi: per apparire più belli e alla moda, per ricordare un accadimento o per avere sempre con sé il proprio personaggio preferito.

Come ben sappiamo, i tatuaggi hanno origini ancestrali. Già nell’antico Egitto era molto diffusa come pratica, o nell’antica Roma, dove ad essere marchiati erano gli schiavi e in alcuni casi i martiri cristiani.

I tatuaggi vennero proibiti durante il Medioevo, anche se nonostante il divieto, la pratica sopravvisse in clandestinità. Nella seconda metà del XIX secolo riemerse dall’ombra con la pubblicazione di un saggio dove venivano messi in evidenza tutti i tipi di tatuaggi.

Evoluzione nella nostra cultura

Dalla fine degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Settanta in poi, la cultura del tatuaggio ha conosciuto una vera e propria diffusione. Passando dalle sottoculture di giovani hippy, dalle carceri e fra i motociclisti, per poi raggiungere ogni stato sociale ed ogni fascia d’età.

Tra le varie sottoculture giovanili formatesi negli anni Settanta quella punk è la più legata alla body art. I punk inglesi furono i primi ad utilizzare i piercing e i tatuaggi come simbolo della loro insofferenza nei confronti del sistema in cui vivevano e come forma di trasgressione.

Negli ultimi vent’anni la rapida diffusione del tatuaggio tra attori, calciatori e musicisti ha suscitato l’interesse del pubblico provocando un’ampia espansione dei tattoo in tutti gli strati sociali.

I più gettonati

Sempre negli ultimi vent’anni i gusti sui tatuaggi sono di gran lunga cambiati. Se agli inizi si prediligevano i tatuaggi tribali o simboli particolari, oggi la moda ha preso due diverse tendenze. Le donne sono inclini a tatuarsi frasi di poesie e canzoni, gli uomini preferiscono simboli che evocano forza e coraggio.

Da qualche tempo un’altra tendenza si sta facendo strada: quella dei mini tattoo. Si tratta di tatuaggi molto piccoli, poco invasivi. Minimali e facilmente nascondibili, sono adatti a quelle persone che da poco sono entrate nel “giro” dei tatuaggi e che sono indecise su quale soggetto scegliere.

Quel che è certo, infine, è che grandi, piccoli, colorati e non, i tatuaggi sono parte integrante della nostra cultura e difficilmente cesseranno di esistere.

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