Tra i VIP che amano di più i tatuaggi non possiamo dimenticare Daniele de Rossi, centrocampista della nazionale italiana e della Roma, che ha utilizzato il suo corpo come una vera e propria tela.
Il campione non fa mistero del suo amore per i tattoo, proponendone alcuni davvero originali, vediamo quali.
Il dio del tackle
Chi segue le avventure sportive di Daniele de Rossi conoscerà bene quello che è il suo colpo preferito, la scivolata a recuperare un pallone, altrimenti pericolosamente in possesso degli avversari.
A questa sua specialità il centrocampista della Roma ha deciso di dedicare uno dei suoi polpacci, che mostra orgogliosamente il tatuaggio che vedere riprodotto qui sopra. Una vera meraviglia, non è vero?
Ubi tu Gaius ego gaia
Un altro tatuaggio famoso del campione, che però mostra sicuramente più di rado, è quello che recita la frase latina “Ubi tu Gaius, ego Gaia”, che vuol dire, traducendo liberamente “ovunque tu sarai, sarò anch’io”.
Dedicato alla famiglia, questo tatuaggio è tra i più copiati non solo dai tifosi della Roma, ma anche dagli amanti dei tatuaggi che apprezzano la lingua latina e i valori famigliari.
Tra i VIP è sicuramente il primo ad averlo effettuato.
Il braccio sinistro compleamente tatuato
Il braccio sinistro di Daniele è completamente tatuato.
E’ uno dei popolari tatuaggi a manica, che utilizzano spesso e volentieri una composizione come quella che vedete raffigurata qui sopra.
Roba da appassionati cronici, che i campioni sfoggiano sempre più di frequente, non senza un pizzico di orgoglio.
E al buon Daniele questo tattoo sta davvero alla grandissima!
Il giallo della manica lunga
De Rossi scende in campo con una manica lunga e una manica corta. Siccome la manica corta è quella sinistra, quella che copre il braccio più tatuato del centrocampista.
Le malelingue parlavano di tatuaggi in via di rimozione, perché ricordavano la relazione ormai terminata con la sua ex-moglie.
In realtà pare che il motivo sia scaramantico: un incontro di Champions vinto dopo aver perso una manica nello scontro con un avversario, e via con la scaramanzia.