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Abbiamo già analizzato molti degli aspetti relativi alla rimozione del tatuaggio via laser. Si tratta di una procedura moderna, efficace e rapida. Ma per quanto riguarda il dolore?
Dopo esserci sottoposti per anni a tecniche decisamente dolorose, è più che legittimo chiedersi se sia sopportabile o meno il dolore causato dai laser q-switched. Una risposta unica, come nel caso di molti temi che riguardano i tattoo, non esiste.
Ci sono molte variabili da tenere in conto. Vediamo insieme di tracciare un quadro per quanto possibile completo, per prendere una decisione definitiva sul destino del tatuaggio che non ci piace più.
Per molti è solo un pizzicotto
Molte delle persone che si sono sottoposte al laser q-switched sono pronti a giurare sulla fattibilità della procedura. Il dolore è simile, per tipologia e per intensità, a quello che abbiamo provato mentre ci stavamo tatuando.
Un’irritazione, un bruciore, la stessa sensazione di un elastico che ci pizzica più che un dolore insopportabile. In altre parole, se siete riusciti a sopravvivere al dolore che avete provato mentre vi facevate disegnare il corpo, non c’è nulla che dovrebbe farvi desistere dal sottoporvi ad un q-switched.
Ci sono comunque dei rimedi per il dolore
Nel caso in cui il dolore provato fosse troppo intenso, lo studio che avrete scelto potrebbe prendere delle contromisure. Si utilizza la lidocaina, un anestetico locale senza controindicazioni, può essere applicato sul secondo strato di derma, quello dove è intrappolato l’ossigeno.
In altri casi possono essere invece applicati degli impacchi di ghiaccio, che leniranno il dolore e permetteranno anche a chi è più sensibile di proseguire con la rimozione.
Una sofferenza non rilevante
Se avete deciso di rimuovere il vostro tatuaggio non dovreste tenere il dolore in considerazione. Come avete potuto leggere, si tratta di un dolore minimo che non dovrebbe farvi cambiare idea.
Se avete deciso procedete e concentratevi su punti sicuramente più dolenti, come quelli dei prezzi e dei risultati.
