Nelle sue manifestazioni più radicali, una donna tatuata viene considerata maledetta, anche se la scappatoia c’è, ed è fornita da un pentimento sincero, e si chiude un occhio se il tatuaggio è stato fatto, ad esempio, prima della conversione all’Islam.
In caso di matrimonio è tollerato un tatuaggio all’Henné.
Cos’è l’Hennè?
L’Henné è un arbusto dalle cui foglie, dall’essicazione e dalla macinazione delle stesse in realtà, si ricava una polvere giallo-verdastra che, diluita, viene usata, sin dai tempi dell’Antico Egitto, come colorante su tessuti umani.
La tonalità che si ottiene ha sfumature rosso e marrone.
Ma in qualche caso la stessa colorazione viene aggiunta ad altre tonalità.
I tatuaggi all’Henné e il matrimonio islamico
I tatuaggi all’Henné possono essere usati come abbellimento temporaneo, in genere durano non più di due settimane, della sposa in caso di matrimonio o per altre feste.
In queste occasioni, l’abbellimento usando l’Henné viene non solo tollerato, ma anche incoraggiato, perché si ritengono i tatuaggi all’Henné come di buon auspicio.
Più in particolare, sarebbero di buon auspicio come e simboli legati alla sessualità e alla fecondità.
E sappiamo bene che in quel mondo il legame e l’eredità di sangue sono considerati sacri.
I rischi di un tatuaggio all’Henné
Abbiamo visto che un tatuaggio con questo colorante è tollarato; ma è sicuro? Occorre precisare, per chi voglia ricorre anche solo per sfizio a una simile soluzione, che l’Henné ha delle controindicazioni anche gravi, visto e considerato che l’Henné può portare anche a una super sensibilizzazione a vita.
E ancora, l’Henné è pericoloso per i malati di favismo e può provocare delle brutte reazioni in persone sensibili generando delle reazioni allergiche anche di una certa consistenza.
Insomma, fate attenzione, magari facendo una prova usando piccole dosi.