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Esiste l’allergia al tatuaggio? Come comportarsi e cosa sapere

allergia-tatuaggi-pigmenti Dal momento che spesso ci sentiamo rivolgere la domanda, oggi andremo a fugare ogni dubbio dicendo che, sì, è possibile che un tatuaggio possa provocare una reazione allergica.

Non parliamo dell’infezione post-taglio, che può avvenire se non si è avuta la necessaria cura del nostro tatuaggio durante la convalescenza.

Parliamo di una vera e propria allergia, che spesso è una reazione all’utilizzo di determinati colori.

L’allergia da tatuaggio è molto diffusa?

No. Detto tra noi, ci vuole una bella botta di sfiga per avere una reazione allergica dopo aver fatto un tatuaggio.

Il più delle volte si è allergici, senza saperlo prima, a qualche pigmento contenuto negli inchiostri usati dai tatuatori, più raramente ai guanti in lattice.

C’è una classifica di colori che possono dare allergia, ed è il rosso a guidare la classifica.

Ovviamente non è il colore in sé a essere dannoso per la pelle e l’organismo, quanto piuttosto qualcosa all’interno del colore.

Nel caso del rosso, il responsabile numero uno è il solfuro di mercurio. Poi c’è il giallo, e lì la colpa è da imputare al solfuro di cadmio.

Le probabilità di avere reazioni allergiche da tatuaggio calano esponenzialmente con pigmenti e colori quali il verde, il blu e il nero.

Cosa fare in caso di allergia?

Il solfuro di mercurio mi provoca allergia, significa che non potrò mai farmi tatuare un cuore rosso scintillante? No, non bisogna mai rinunciare ai sogni.

Un bel rosso acceso si può ottenere anche con pigmenti organici di tipo vegetale. Il consiglio resta in ogni caso quello di prestare massima attenzione in caso di allergia, dal momento che la pelle che ricopre il nostro corpo è anche la prima difesa immunitaria.

Come si manifesta una allergia da tatuaggio?

Una possibile reazione allergica ai tatuaggi si manifesta dal punto di vista dermatologico con lesioni eczematose.

Una cosa va detta: tale allergia non ha soluzione di continuità temporale, si manifesta infatti tanto dopo poche settimane quanto a distanza di mesi, anche anni, dalla inoculazione del pigmento.